Perché la statistica ti riguarda e imparare i concetti di base è facilissimo
Pubblicato il 3 novembre 2021 da Benedetta Tonnini
Fare amicizia con la statistica per capire il mondo che ci circonda e sapersi informare con più consapevolezza
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Dopo tre ondate e mezzo di pandemia e in vista di una quarta è sempre più evidente che quantità, qualità e tempestività dei dati sono fattori cruciali per prendere decisioni efficaci, sia a livello istituzionale sia individuale.
Una professoressa di cultura digitale parla del mito dell’oggettività nella data visualization e di molto altro.
Questi bias sono particolarmente rilevanti nella data visualization, aumentarne la consapevolezza può aiutarci a migliorare i nostri progetti data-driven
Cosa vuol dire creare contenuti web accessibili? Dalle strategie cromatiche ai nuovi tentativi di sonificazione, per permettere a chiunque di avere accesso ai contenuti che condividiamo ogni giorno.
Le mappe sono tra i più efficaci strumenti di storytelling, ma bisogna imparare a leggerle per non farsi trovare impreparati di fronte a messaggi persuasivi mascherati di oggettività.
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I risultati del censimento USA 2020 sono un’occasione per riflettere sul fatto che i dati non sono mai neutrali, ma sono sempre il frutto di scelte su chi, cosa e come contare.
Ma sopratutto, quali grafici è meglio selezionare? Sulla base di quali criteri? Proviamo ad individuare alcuni criteri fondamentali.
Come raccogliere informazioni sulle persone online, e dare vita alle storie delle community. Intervista ad Alice Avallone sugli small data a partire dal suo ultimo libro #Datastories
Dopo gli ultimi esperimenti in tema di data visualization di molte redazioni straniere (ma anche di singoli freelance) con i dati sulla pandemia ci siamo chiesti se e quando sia necessario fermarsi e NON raccontare una storia con i dati.
Da Katie Porter negli Stati Uniti, che con la sua lavagna è un esempio virtuoso, alle spiegazioni senza fondamenta sull’indice RT dell’ex assessore alla Sanità della Lombardia. Cosa succede quando a usare i dati sono i politici?
In questo articolo faremo una panoramica veloce delle strategie comunicative scelte da diverse redazioni per comunicare i risultati elettorali USA a partire dal 3 novembre 2020.
I numeri e i grafici persuadono facilmente e possono ingannare: scopri quali sono le trappole più frequenti e come proteggerti.
Il modo migliore per capire grafici e dati contenuti in una notizia è quello di unire l’approccio del fact-checking alla data literacy, cioè la capacità di saper leggere, analizzare e comunicare con i dati. Il risultato è una pratica che abbiamo chiamato data-checking.
Una lista di consigli di lettura per l’estate per chi vuole cominciare a conoscere e studiare i dati.
La data literacy è la competenza che ci permette di essere cittadini meglio informati e capaci di leggere e capire i grafici: nel caso della pandemia da coronavirus allenare queste capacità è ancora più importante.
Il limite dei dati ufficiali della pandemia potrebbe essere mitigato dall’osservazione etnografica e la raccolta di dati qualititativi: facciamo entrare i thick data nelle normali procedure di analisi e ricerca.
Dal bollettino serale della Protezione civile alle infografiche casalinghe condivise su Whatsapp, l’emergenza coronavirus ci ha catapultati in un mondo di dati, grafici e tabelle.
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Una breve sintesi della storia e dei problemi dei principali indicatori usati per tracciare l’andamento dell’epidemia da coronavirus in Italia: contagiati, ricoverati in terapia intensiva, deceduti.
Senza i dati sulle donne il mondo è progettato per l’essere umano di default, il maschio. Ecco il gender data bias raccontato dalla giornalista Caroline Criado Perez.
Troppi dati uguale zero dati, ma sapere dove guardare nella sezione di Insights di Facebook può davvero aiutarti a migliorare la tua strategia di comunicazione digitale. Partiamo dalle basi.
Con l’epidemia, il coronavirus sta portando alla diffusione di sensazionalismo e notizie false. Scopri come leggere i dati per orientarti tra social, numeri e infografiche.